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    ll Centro Storico Medievale

  • Il Borgo Medievale di Roseto Capo Spulico racchiude tra le sue poderose mura tesori millenari che vale la pena visitare. Dalla Chiesa Madre di San Nicola di Myra al Palazzo Baronale, dalla suggestiva Chiesetta dell’Immacolata Concezione, meglio nota come “Santo Totaro”, nome attribuito al sarcofago posto sulla facciata della chiesa.
     
    Nel cuore del Centro Storico c’è una stradina che di cuori ne sa qualcosa. E’ la “Vinella degli innamorati”, il vicolo più stretto d’Europa, il luogo dove tanti innamorati del passato riuscivano ad incontrarsi per quel bacio rubato, per quell’incrocio di sguardi così desiderato e atteso, per quella promessa d’amore. Baciarsi al centro della vinella significava- e significa, come tradizione vuole – buonaugurio per un amore eterno.
     
    La Fontana di San Vitale, il monumento più antico di Roseto dalla quale ancora oggi dopo oltre 1000 anni scorre acqua salutifera, e la visita al Museo Etnografico della Civiltà Contadina, luogo di storia e tradizioni a cui tutti i rosetani sono legati, completano il viaggio nel Borgo di Roseto. Di fronte alle limpide acque dello Jonio sorge il Castrum Petrae Roseti, senza dubbio uno degli elementi che maggiormente caratterizzano la Calabria nel mondo.
     

    Il Castrum Roseti

    Il Castrum Roseti fu edificato, insieme con le mura di cinta, sotto il regno di Roberto il Guiscardo.
    Era un castello autosufficiente, con tanto di stalle, prigioni, cisterna per la raccolta delle acque e stanze adibite ad abitazione del feudatario.
     
     
    Oggi ospita la sede del Municipio di Roseto Capo Spulico e il Museo Etnografico della Civiltà Contadina. Il luogo dove sono custodite le radici di tutti i rosetani, il Museo Etnografico è senza dubbio una tappa obbligata nel viaggio a Roseto Capo Spulico. La storia, le tradizioni, gli usi e costumi di questa terra e della sua gente sono raccolti qui, nelle sale del Castrum Roseti, grazie alla passione e all’amore del suo Presidente e Fondatore, Leonardo Salomone. Anche grazie a lui, le generazioni future potranno conoscere e toccare con mano le origini della Civitas Rosarum, e scoprire la straordinaria sapienza della civiltà contadina.