La storia di Roseto si intreccia al mistero e al fascino dei suoi luoghi esoterici. In particolare, si ritiene che il Castrum Petrae Roseti non fu solo fortezza militare, ma anche luogo religioso e templare.
A partire dalla pianta trapezoidale del castello, che testimonia il riferimento al Tempio di Gerusalemme, con i punti cardinali che ruotano attorno al maniero rosetano, e che richiamano i luoghi confinanti la Città Santa: a nord del tempio c’è il fiume Giordano, così come a nord del Castrum Petrae Roseti c’è segnata la Terra Giordana con il vicino paese di Montegiordano; ad ovest del Castrum è indicata la contrada Piano di Salomone, come ad omaggiare il cerchio di Salomone, costruttore del Tempio, riportato al piano terra del maniero rosetano. A sud c’è il Piano d’Orlando col richiamo a Re Artù ed ai cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del Sacro Graal; ad est del maniero l’acqua del mar Jonio come ad est del Tempio di Gerusalemme scorre l’acqua del Giordano.
Altre importante ipotesi della templarità di questo luogo, il rinvenimento di alcuni segni esoterici: la Rosa Crociata, simbolo della famiglia Rosacroce, nota famiglia templare; il Giglio, il Cerchio di Salomone, che rappresenta l’unione delle tre religioni monoteiste; il Grifone; il Tetragramma di Heave; la Croce Cristiana; i numeri romani; e l’Agnus Dei raffigurato sull’onfale. Secondo alcuni storici, nel Castrum Petrae Roseto potrebbe essere transitata la Sacra Sindone, proprio nel peiodo del regno federiciano, in cui della Sindone non risultano riferimenti storici del passaggio attraverso i luoghi del continente europeo.