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    La Licurdia: storia e ricetta

  • La “Licurdia”, o espressamente nella forma più dialettale di Roseto Capo Spulico “ ‘a ghecurde” è considerato il piatto più povero della tradizione popolare. Le origini non sono certe, ma certo è che in epoca pastorale fu uno dei piatti soliti che si trovava sulle tavole dei contadini. Non per questo è definita anche come la colazione dei pastori, che veniva consumata da questi una volta portato il gregge al pascolo.
     
    La Licurdia è una semplice zuppa composta da prodotti della terra e pane raffermo, che varia a seconda della stagionalità, dagli ortaggi alle verdure o preparata semplicemente con solo cipolla e aneto.Le massaie, una o due volte a settima a seconda della necessità, nei vecchi forni a legna preparavano i prodotti farinacei tipici del territorio; tra questi non mancava il pane, base del sostentamento dell’intera famiglia. Proprio una parte di questo non veniva consumato, ma lasciato indurire per poi utilizzarlo nella preparazione di questa tipica pietanza.
     
    In alcune regioni italiane trova la sua similitudine nella cosiddetta “acqua cotta“, una zuppa composta da ingredienti raccolti nelle campagne o coltivati direttamente nel proprio terreno, mentre nel territorio calabrese varia solo per la sua composizione, la si può trovare con patate, fagioli, ceci, ma il nome resta tale.
     
    A Roseto Capo Spulico la Licurdia anche varia a seconda della stagionalità; nei periodi invernali viene preparata con verdure come rape, cardi , cicorie , mentre nel periodo primaverile/estivo , viene preparata utilizzando i peperoni.
     
    Gli ingredienti principali di questo piatto sono acqua, olio E.V.O , cipolla di Tropea, aneto (nella forma dialettale chiamato “ ‘u secirre”), pomodoro, uova , pane raffermo e le varie verdure che si desiderano. Nelle famiglie rosetane, tipica è prepararla semplicemente con base di cipolla e uovo fresco di gallina ruspante (‘a gucchie ‘i voje).
     
    Ancora oggi, nella tradizione tipica gastronomica di Roseto, la licurdia resta uno dei piatti principi che si consumano quotidianamente e nei vari periodi dell’anno.
     

    Come preparare la licurdia

    Si parte facendo soffriggere la cipolla tagliata a julienne in olio E.V.O ben caldo; una volta ammollata la cipolla, inseriamo i pomodori tagliati a cubetti e l’aneto; lasciamo per qualche minuto e versiamo l’acqua in modo da rendere la minestra brodosa; lasciamo cuocere per circa un 25/30 minuti ed inseriamo le uova, cuocendole nel brodo stesso come una sorta di uovo pochè; prendiamo una cocotta o un piatto fondo, dove all’interno adagiamo il pane raffermo tagliato o stracciato a mano grossolanamente; versiamo con un mestolo la minestra ottenuta facendo attenzione a distribuire i vari ingredienti presenti nel brodo, dalla cipolla al pomodoro ,aneto e soprattutto l’uovo, che assieme al pane, costituiscono proteine e carboidrati a formare un piatto composto e sostanzioso.
     
    N.B. Per la lettura del dialetto di Roseto Capo Spulico, bisogna in particolare ricordarsi che la e, finale di sillaba e non accentata, rimane muta. Proprio come si fa con il francese (ES. ghecurde= gh’curd’)
     
    Andrea Marangi